Il dolore al collo è uno dei problemi di salute più significativi in tutto il mondo. È stato classificato come la quarta causa principale di anni vissuti con disabilità , secondo il Global Burden of Disease Study.
Il dolore muscoloscheletrico cronico si riferisce al dolore in corso sentito nelle ossa, nelle articolazioni e nei tessuti del corpo che persiste per più di 3 mesi. Per queste condizioni, è ampiamente accettato che patologie secondarie o le conseguenze del dolore persistente, tra cui la paura del movimento, la catastrofizzazione del dolore, l'ansia e la sensibilizzazione del sistema nervoso sembrano essere i principali contributori al dolore e alla disabilità . Sebbene l'esercizio sia una modalità di trattamento primaria per il dolore muscoloscheletrico cronico, l'intento è spesso quello di migliorare la funzione fisica con meno attenzione alle patologie secondarie. Gli interventi di esercizio per il dolore muscoloscheletrico cronico che affrontano patologie secondarie sono in linea con le pratiche contemporanee di riabilitazione del dolore e hanno un maggiore potenziale per migliorare i risultati dei pazienti rispetto al solo esercizio. Il trattamento biopsicosociale che riconosce e indirizza i contributi biologici, psicologici e sociali al dolore e alla disabilità è attualmente visto come l'approccio più efficace al dolore cronico.
Sebbene il corso naturale di un episodio di dolore al collo è favorevole, tuttavia, i tassi di recidiva sono stati segnalati come elevati. Si è rilevato che è probabile che i programmi di esercizio dimezzino all'incirca il rischio di un nuovo episodio di dolore al collo.
Si è d'accordo che un esercizio personalizzato e supervisionato basato sulla presentazione, sugli obiettivi e sulle preferenze del paziente percepito come sicuro e non minaccioso evita di favorire associazioni inutili tra attività fisica e dolore.
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